E' passato quasi un anno da quando il Consiglio di Stato ha scelto di evitare una decisione definitiva relativa alla compatibilità del bando Monti con i principi del diritto europeo e ha rimandato la questione alla Corte di Giustizia Europea. Il Consiglio di Stato aveva emesso una sentenza non definitiva molto corposa facendo seguito al ricorso di Stanley.
Da allora altre volte la Gara delle 2.000, ossia quella che ha messo a disposizione 2.000 diritti per l'apertura di agenzie di scommesse e virtual games nel nostro Paese, è stata sotto la lente dei tribunali interni ed è finita, per motivi simili, sui banchi della Corte di Giustizia. Probabilmente la sentenza non sarà emessa a breve e ancora più probabilmente saranno altri gli ordini del giorno su cui l'attenzione verso i bookmaker privi di concessione Aams si concentrerà.
Eppure, nei giorni scorsi, la maltese Unique Group ha fatto sapere di aver fatto ricorso al Consiglio di Stato contro una sentenza del Tar Lazio che ha respinto l'impugnativa della gara da parte dell'azienda. Nuovamente quindi i giudici di Palazzo Spada si troveranno di fronte alla questione della rete delle scommesse italiane e dovranno fare "i conti" con una storia lunga il cui ultimo passaggio è stato proprio il Bando Monti e il rimando, da parte del supremo organo di giustizia amministrativa, presso la Corte di Lussemburgo.
Insomma, non solo sequestri e dissequestri, e infinite indagini, all'ordine del giorno per il settore delle scommesse italiane; presto avremo un'altra pronuncia del Consiglio di Stato che, certamente, non mancherà di sottolineare quanto già rilevato sulla durata delle concessioni e sulla capacità "finanziaria" delle aziende partecipanti.