Da qualche tempo le sale giochi e le agenzie di scommesse finiscono nel mirino della malavita organizzata locale in quanto rappresentano dei facili rimedi per il reperimento immediato di contanti. Nel passato erano prevalentemente le tabaccherie a subire questa sorte, perché tra sigarette, Lotto e SuperEnalotto le casse erano sempre piene.
Da qualche tempo però a questa categoria di esercizi commerciali si è aggiunta quella delle sale scommesse, ossia di quei punti vendita che raccolgono esclusivamente le puntare sullo sporto e che, da diverso tempo, ospitano nuovi giochi, come quelli virtuali, in grado di mantenere una presenza in sala e quindi un flusso di cassa costante.
Se fino a qualche anno fa, infatti, le agenzie di scommesse riuscivano a riempirsi davvero solo durante il fine settimana e in occasione di grandi match sportivi, oggi il richiamo della passione calcistica degli italiani li spinge sempre più spesso nei punti vendita, a maggior ragione in periodi caldi come questo, in cui la Coppa del Mondo richiama anche giocatori occasionali. Di conseguenza i rapinatori ritengono appetibili le casse di questi negozi, oppure gli stessi esercenti. Proprio ieri infatti a Motesilvano, in provincia di Pescara, le titolari di un centro scommesse sono state rapinate nella notte mentre erano in auto e stavano per rientrare a casa. Due uomini su uno scooter, con il viso coperto dai caschi, le hanno minacciate con una pistola per farsi consegnare l’incasso, circa 5mila euro.
Il bottino è coperto da assicurazione, mentre indagano i Carabinieri della locale compagnia.
E’ la terza rapina ai danni di centri scommesse in poche settimane, visto che le sale scommesse della zona hanno subito altri due colpi il 22 giugno e pochi giorni fa.
Un po' più complicato, ma comunque frequente, prendere di mira una sala giochi: la presenza di slot machine come noto attrae moltissimo il pubblico ma scassinare una macchina da intrattenimento è un lavoro più complicato, per questo furti del genere avvengono per di più negli orari di chiusura.
Insomma, le raccomandazioni in questo caso sono d'obbligo, dotarsi di un sistema di videosorveglianza e avere un contatto con istituti specializzati nella vigilanza o meglio ancora con la polizia locale, renderebbe gli addetti ai lavori molto più sereni nello svolgimento del lavoro quotidiano.