Alla luce dell'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla squadra mobile e dallo Sco di Roma risulta esserci la 'ndrangheta dietro alcune combine di partite dei campionati di Lega Pro. Il direttore dello Sco, Renato Cortese, ha dichiarato che l'operazione sul calcioscommesse ha dimostrato "come le ramificazioni della 'ndrangheta abbiano assunto un livello esorbitante non solo nei settori classici in cui operano le cosche, ma anche nel mondo dello sport".
L'inchiesta è partita dalle intercettazioni del boss della cosca Iannazzo che opera a Lamezia Terme. Nel corso dell'operazione sono stati arrestati quasi 50 insospettabili, che decidevano chi perdeva e chi vinceva in modo che gli stessi calciatori, presidenti, allenatori e scommettitori potessero guadagnare milioni e milioni di euro corrompendo tutti all'oscuro di migliaia di tifosi che pensavano di assistere a degli incontri onesti tra la squadra del loro cuore e quella degli avversari. L'accusa che gli viene rivolta è quella di associazione per delinquere finalizzata alla frode calcistica e con l'aggravante di aver favorito organizzazioni mafiose (la 'ndrangheta in questo caso).