Concessioni "a terra" in discussione: in particolare è il Bando Monti ad essere costantemente nel mirino dei collegi giudicanti. Da qualche mese, in particolare dopo il secondo rimando in Corte di Giustizia Europea da parte dei Consiglio di Stato, i legali dei bookmaker esteri partecipanti o interessati al Bando Monti hanno affilato gli artigli ponendo, in sede difensiva, questioni di legittimità dell'ultima gara che ha assegnato le concessioni per la raccolta fisica di gioco. E qualche pronuncia che ha messo apertamente in discussione l'ultima gara è stata ottenuta negli ultimi giorni proprio dall’austriaca GoldBet.
A Catania è stato disposto infatti l’annullamento di un sequestro preventivo e si attendono inoltre le motivazioni a breve di una serie di sentenze assolutorie con la formula perché "il fatto non sussiste" con motivazioni che arriveranno presto e che affronteranno con tutta probabilità la questione relativa all’ultimo bando.
Una pronuncia con elementi di assoluta novità, invece, è stata emessa dal Tribunale di Pavia che ha accolto le tesi difensive dell’avvocato Marco Ripamonti, storico difensore dei centri GoldBet. I giudici hanno affrontato il profilo individuale dei titolari dei centri, non distinguendone la posizione tra chi apre il centro avendo il diniego dell'articolo 88 del Tulps e chi invece apre prima di aver ricevuto la licenza di Pubblica Sicurezza. Secondo il tribunale di Pavia essendo GoldBet stata discriminata nell'ingresso al mercato italiano anche il diniego sarebbe discriminatorio.