Il Consiglio di Stato sta analizzando i ricorsi di operatori che hanno ricevuto l'alt del Tar Lazio rispetto alle impugnative presentate contro il Bando Monti, quello che, per le scommesse ippiche e sportive italiane, e per i virtual games, hanno messo a gara 2 mila diritti in concessione. Circa un mese fa il massimo organo di giustizia amministrativa in Italia aveva discusso il ricorso di Stanley decidendo, con una sentenza non definitiva molto articolata di più di 100 pagine, di non decidere nel merito e di rinviare ogni cosa alla Corte di Giustizia Europea perché se ne occupasse. Sarà quindi l'ennesima volta e l'ennesima procedura di gara di cui i giudici della Corte di Giustizia si dovranno occupare. Bisognerà aspettare un paio di anni, e il motivo principale che ha condotto il Consiglio di Stato a rinviare il giudizio a Lussemburgo riguarda la brevità della durata delle concessioni (40 mesi) non in grado di giustificare un investimento consistente da parte degli operatori esteri che, dovendosi stabilire ex novo nel mercato italiano, avrebbero dovuto sottoporsi ad esborsi molto considerevoli. Anche altri ricorsi, quindi, dovrebbero avere la medesima soluzione visto che il motivo su cui la maggior parte delle impugnative si fonda è proprio la brevità della durata delle concessioni previste dal Bando.