Questa mattina è stato presentato a Gorgorzola (MI), al convegno “I comportamenti a rischio negli adolescenti: realtà, bisogni ed intervento territoriale”, il volume “Consumi d'azzardo: alchimie, normalità e fragilità”, a cura di Sabrina Molinaro, Roberta Potente e Arianna Cutilli della Sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa, che illustra i principali risultati dello studio Espad®Italia 2013.
Nel testo diversi spunti che ripropongono un tema in primo piano in questi giorni. Emerge che tre studenti su quattro hanno fatto, almeno una volta nella vita, uso di droghe e/o abuso di alcol, psicofarmaci o gioco d'azzardo. Fra questi, il 17% ha già un comportamento a rischio di dipendenza: una quota in crescita.
E tuttavia, nonostante il rapporto con le droghe e con l’alcol faccia registrare numeri veramente scoraggianti, i ricercatori hanno registrato un’inversione di tendenza per ilgioco d'azzardo, ancora diffuso tra i minorenni nonostante i divieti. Nel 2013, oltre un milione di 15-19enni (44%) ha giocato somme di denaro e tra questi 152mila lo hanno fatto almeno 20 volte nell'anno. Anche qui l'online facilita le cose: il 9% degli studenti ha puntato tramite computer (67%) o smartphone (24%).
"Dopo un andamento di crescita fino al 2008, negli ultimi 5 anni si è registrato un calo di interesse, segno che campagne informative e interventi di prevenzione hanno sortito i loro effetti", ha dichiarato Sabrina Molinaro ricercatrice Ifc-Cnr. "A conferma della necessità di politiche di educazione e sensibilizzazione, capaci di parlare ai giovani delle sempre nuove tendenze, dando loro consapevolezza dei rischi ad esse connessi".
Dati che confermano quanto Acogi sta facendo in questi mesi per sensibilizzare e informare la popolazione sui rischi delle dipendenze da gioco, a partire dai banchi scolastici.