Sulla base di diverse proposte di legge, sarà articolata e poi votata la norma, elaborata dal Consiglio regionale del Piemonte, in materia di gioco.
Quello che colpisce, rispetto alle altre normative, è che l’obiettivo principale non sia tanto il contrasto ai fenomeni di degenerazione del gioco, e della promozione di un approccio positivo all’attività ludica, ma la definizione delle attività di gioco, e quindi la disposizione sul territorio dei locali che propongono gioco e l’offerta oraria dello stesso.
Quello che rende tuttavia molto problematica la definizione di una normativa coerente è il fatto che ogni limitazione comporterebbe una distonia rispetto al principio di libera concorrenza nel mercato e di libertà di stabilimento. Un altro groviglio da sbrogliare è quello relativo alla sovrapposizione, nell’attuale status, di attività di vendita e somministrazione di bevande (i bar, sostanzialmente) e le attività che offrono gioco (intrattenimento). È molto importante poi il fatto che il Consiglio Regionale Piemontese abbia rilevato l’importanza del fatto che la materia relativa al gioco pubblico è sotto il controllo dei Monopoli di Stato ed è una riserva dello Stato. E’ molto importante quindi che gli enti locali siano invece il più possibile vigili nel rilascio delle licenze di Pubblica Sicurezza e trovi, se vuole incidere sul proprio territorio riguardo alla problematica sociale inerente il gioco patologico, delle strade per prevenire coinvolgendo le strutture sanitarie piuttosto che incidendo direttamente sulle attività commerciali e sugli orari di lavoro.