Importanti sono i dati emersi da uno studio effettuato dall'Osservatorio Nomisma” Young Millenials Monitor-Giovani &Gioco d’azzardo” in collaborazione con l’Università di Bologna.
E’ diminuito il numero dei giovani giocatori (si è passati dal 54% al 49% rispetto alla precedente ricerca) ma è aumentato il numero dei “frequent players” ovvero coloro che giocano una o più volte alla settimana (dal 10% al 17%).
Il 47/% dei minorenni ha giocato almeno una volta e questo dimostra che la rete di protezione che limita l’accesso al gioco non è del tutto efficace.
Nelle regioni del Nord la propensione al gioco è inferiore rispetto a quella delle regioni centrali, meridionali e nelle isole sia per fattori culturali sia perché in alcune di esse sono attive azioni molto forti per difendere il divieto di accesso al gioco per i minori.
Un altro dato importante evidenziato dall'Osservatorio è che si gioca soprattutto nelle famiglie dove esiste quest’abitudine e la maggiore propensione al gioco può anche dipendere dalla scuola che si frequenta: gli istituti tecnici hanno un numero maggiore di giocatori rispetto ai licei.