Pier Paola Binetti, deputata di Area Popolare, esprime il suo interesse riguardo alla sentenza con cui il giudice di pace di Vallo della Lucania ha condannato Lotteria Italia a risarcire una persona, molto probabilmente afflitta da una grave forma di dipendenza da "Gratta e Vinci", il quale nel corso di un anno, dopo aver investito nel gioco notevoli somme, non aveva conseguito nemmeno un euro di vincita. Questo perché, spiega la Binetti: "I tagliandi del ‘Gratta e Vinci’, vera e propria Lotteria istantanea, non riportavano né le probabilità di vincita né mettevano in guarda sui rischi da dipendenza dal gioco".
"Si tratta della prima sentenza di questo genere – fa notare Binetti - pronunciata da un giudice di pace, a difesa di una persona che, pur avendo tentato la sorte ben 225 volte con il Gratta e Vinci, non aveva mai vinto, totalizzando quindi zero euro di incasso. Il giocatore si è giustamente rivolto a un avvocato, sentendosi vittima di un torto, perché non aveva ricevuto le necessarie informazioni sui rischi che stava correndo".
A tal proposito, afferma che occorre una legge per tutelare i giocatori a rischio ludopatia e che al contempo metta in guardia tutta la filiera del gioco dei rischi che corrono davanti ad una potenziale class action. "Già il decreto Balduzzi, -sottolinea Binetti - all’articolo 7, sollecitava a riportare sui tagliandi formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dai ‘Gratta e Vinci’. Ma questa dicitura a tutela del consumatore – prosegue Binetti – è assente sui «grattini» e per questo il giudice ha condannato Lotteria Italia a risarcire l’acquirente". La Binetti, a tal proposito, sostiene che tutto ciò non sia abbastanza, in quanto "nessuno risarcirà il giocatore dalla dipendenza che ha sviluppato, ossia dalla patologia contratta".
E' necessario emanare una legge a favore dei malati, che consenta "di curare al meglio questi pazienti sciogliendo il nodo della dipendenza e meglio ancora che aiuti a prevenire disturbi di questo tipo" ha concluso la parlamentare di Ap".