Cronaca in primo piano: a volte è difficile distinguere tra malavita e conseguenze della crisi, ed è complicato separare quanto accade per puro rapporto malato con il gioco o perché nel gioco si concentrano aspettative di una vita migliore che la società difficilmente garantisce.
Portiamo tre episodi, accaduti nel corso del fine settimana, che sono indicativi di queste realtà. A Molfetta, un minorenne ha fatto irruzione all'orario di chiusura in una tabaccheria di via Madonna dei Martiri di Molfetta, in provincia di Bari, facendo credere al titolare di conservare un'arma negli indumenti, quindi lo ha aggredito e ha rapinato 1700 euro in contanti. Un 17enne è stato identificato e arrestato dai carabinieri con l'accusa di rapina. Di fronte all'ordine di consegnare il denaro e alla rifiuto del gestore, lo ha colpito violentemente alla spalla impossessandosi di un borsello contenente il bottino per poi fuggire velocemente per le vie adiacenti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che, dopo aver soccorso la vittima, che ha riportato lesioni giudicate guaribili in 20 giorni, sono riusciti ad identificare il malvivente grazie alla descrizione fornita da alcuni passanti. Il 17enne è stato rintracciato e bloccato nella sua abitazione. Ora si trova nel carcere minorile del capoluogo pugliese. Prendere di mira le tabaccherie, le sale giochi o i centri scommesse è la nuova frontiera della rapina: sono luoghi in cui facilmente si trova denaro contante e da cui è ancora più facile fuggire, non in tutti i casi.
Veniamo ora ad un altro fatto, accaduto stavolta a Trani: dopo aver perso tutto quello che aveva giocando alla slot machine in un bar di Trani, un uomo di 31 anni è andato su tutte le furie lanciando prima uno sgabello e poi una palla da biliardo contro la macchinetta mangiasoldi. Il giovane ha aggredito e minacciato il gestore del locale costringendolo a restituirgli i soldi persi al gioco, ossia 150 euro, I carabinieri, grazie alle immagini del circuito di videosorveglianza, hanno identificato ed arrestato l’aggressore, che al momento è ai domiciliari con l’accusa di estorsione e di danneggiamento.
Ci spostiamo in provincia di Lecce, sulla strada provinciale che conduce a Vernole, dove in una stazione di servizio, un’auto è piombata nella vetrata del negozio, caricando una slot machine e portandola via. Un furto evidentemente mirato verso un apparecchio che, si prevedeva, pieno di moneta contante.
Solo per caso questi tre episodi riguardano la Puglia: quotidianamente la cronaca ci riporta casi simili da tutto il Paese. E mentre si discute di tasse sui giochi e di come lo Stato possa ricavare un gettito maggiore dal settore, si dimentica di puntare l’attenzione alla disoccupazione, ai drammi della povertà che portano in alcuni casi a delinquere e al disagio psicologico da cui può partire un approccio sbagliato verso il gioco. Facile quindi l’appello al contrasto al gioco patologico, ma meno facile e agire concretamente per monitorare i casi e studiare un piano d’azione per una vera azione di informazione e cura della ludopatia.