E' stato organizzato a Roma il primo tavolo nazionale sul gioco d'azzardo, dal presidente dell'Associazione La Sentinella (un’associazione di orientamento cristiano nata nel 2009 a Bolzano), Luigi Nevola e a cui hanno preso parte anche Cesare Guerreschi, presidente della Sipac (Società italiana interventi sulle patologie compulsive), e i presidenti delle due associazioni di gestori, Sapar e As.tro, Raffaele Curcio e Massimiliano Pucci.
"L'iniziativa - ha spiegato Nevola - nasce per dar vita a una concertazione sul settore che coinvolga anche gli operatori del sociale e del mondo terapeutico con l’obiettivo di individuare macrotemi e punti programmatici e “poi operare in modo oggettivo”. Tre i macrotemi: la lotta all'illegalità e alle irregolarità, con particolare attenzione ai totem; il contingentamento delle slot machine, e i percorsi formativi, di cura e informazione, “fatti però da personale qualificato”.
Il presidente della Sentinella sostiene che la proposta di Baretta sia lodevole, ma afferma che bisogna continuare a lavorare senza criminalizzare chi collabora, sia direttamente che indirettamente con lo Stato per ripulire il settore dalle irregolarità. Nevola, inoltre, sostiene che "I limiti aumentano la compulsività" e suggerisce che "il giocatore - specie se compulsivo – si deve poter sfogare avendo accesso al gioco legale, quindi i distanziometri e gli orari risultano sbagliati a prescindere".
“Il proibizionismo - ha affermato Nevola - crea frustrazione, patologia e criminalità. Siamo una voce fuori dal coro ma perché studiamo questi fenomeni cercando la verità”; ed infine ha concluso: “Sul gioco c’è tanta ideologia e ignoranza e quella proibizionista ormai è una moda. Ma basta vedere quello che è successo a Bolzano per capire che i divieti aumentano solo le irregolarità”