Le regioni continuano a lavorare per prevenire sul territorio la diffusione del gioco patologico. Nei giorni scorsi novità dal questo fronte sono arrivate sia dall’Abruzzo che dalla Basilicata.
In Abruzzo, un consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà ha presentato un progetto per la prevenzione della ludopatia e per il recupero dei soggetti già affetti dal disturbo, per farlo è necessario un intervento sugli esercizi commerciali: si prevede il taglio dell’1% sull’Irap agli esercenti che provvederanno toglieranno le slot, da discutere anche il divieto di aprire nuove sale giochi o l’installazione di slot in bar o altri esercizi a una distanza inferiore a 500 metri da luoghi sensibili (scuole, chiese, impianti sportivi, centri giovanili e oratori) con l’introduzione di un marchio identificativo di questi locali “virtuosi”.
Anche in Basilicata lo stesso partito politico è attivo sullo stesso fronte: nel progetto dei consiglieri regionali lucani si prevede anche il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e sanitarie, ma, dal punto di vista fiscale, si ventila l’ipotesi di aumentare l’Irap per i negozi che decidono di mantenere le macchine da intrattenimento accese.
Gli enti locali, insomma, sono in gran fermento: la Delega Fiscale approvata recentemente prevede che essi siano in prima linea nelle iniziative per combattere il gioco patologico, eppure, sul tema del gioco, la nostra Costituzione prevede una riserva statale, quindi, controllare il gioco sul territorio, sarebbe competenza dello Stato centrale. Solo i decreti attuativi della Delega faranno chiarezza su questo tema.