«L’abnorme incremento dei cittadini in cura per patologie legate al gioco è da attribuire alle colpe dello Stato Italiano “biscazziere”, che si arricchisce grazie alle tasse nel settore del gioco e fa poco e niente per limitare l’insorgere delle dipendenze». Lo ha denunciato il Codacons, commentando i dati della Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze 2014, secondo cui sono aumentate in Italia le persone che si curano per gioco patologico: se nel 2012 erano 5.800, nel 2013 sono diventate 6.800. Lo ha rivelato la Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze che ha svelato che l'83,2% dei giocatori sono maschi. Lombardia e Veneto sono le regioni con il maggior numero di persone in trattamento.
«La situazione sul fronte della lotta alle ludopatie è peggiorata negli ultimi mesi, registrando una battuta d’arresto da quando il premier Matteo Renzi ha preso in mano le deleghe per le dipendenze – ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi – Il lavoro dell’Osservatorio contro le dipendenze da gioco è fermo, e il Piano d’Azione Nazionale regolarmente approvato risulta ancora irrealizzato».
Così l'associazione ha deciso di lanciare un appello: tutti i soggetti che hanno sviluppato forme di dipendenza da gioco possono chiedere i danni allo Stato, citando in giudizio i Monopoli di Stato e la Presidenza del Consiglio per responsabilità diretta ai sensi dell’art. 28 della Costituzione Italiana. In tal senso il Codacons - che ricorda come in Italia i costi sociali legati al gioco d'azzardo e alle dipendenze da gioco sfiorino quota 7 miliardi di euro - sta studiando la fattibilità di un’azione collettiva finalizzata a far ottenere ai malati di gioco il giusto risarcimento danni.