Aveva litigato con i clienti di un bar di Cilavegna, in provincia di Pavia, per il turno alle slot machines, avendo la peggio. Così un pensionato di settantatre anni, si è presentato nel locale il giorno dopo, questa volta armato di una Smith & Wesson 357 magnum, di un tirapugni e di un coltello a serramanico. I carabinieri, arrivati sul posto dopo una segnalazione, lo hanno arrestato. E a casa dell'uomo, incensurato, hanno trovato anche una doppietta Stahl, una carabina Franchi Para, un fucile Breda denunciato ma con alterato il taglio delle canne, un silenziatore, una Beretta semiautomatica, una seconda Beretta regolarmente denunciata, due baionette con innesto per fucile, una sciabola, due macete oltre a centinaia di proiettili e persino una katana, quattro placche metalliche (due di carabinieri, una dei vigili del fuoco e della polizia giudiziaria). Le armi e le munizioni sono state sequestrate ma questo fatto è emblematico di come, dietro casi apparentemente "semplici" da decifrare, di gioco patologico, vi siano disagi psicologico, se non vede e proprie patologie mentali molto più gravi.