Per la prima volta Bergamo è riuscita a conoscere i dati del gioco on-line, grazie ad un’indagine conoscitiva, mappando tutte le strutture esistenti in città e intervistando 15 mila studenti delle scuole secondarie. Nonostante sia vietato dalla legge, il 58% dei minorenni gioca almeno una volta a settimana. È da questa premessa che il Sindaco parte per contrastare e prevenire il fenomeno del gioco d’azzardo con un regolamento da cui scaturirà un’ordinanza che istituirà delle fasce orarie in cui in città non solo sarà vietato giocare a VLT e slot machine ma anche vendere e acquistare gratta e vinci e biglietti della lotteria in tutti i luoghi che si trovano a meno di 500 metri da scuole, oratori e strutture individuate dalla legge regionale. Il Comune, inoltre, introduce regole ferree per quello che riguarda la pubblicazione del gioco e il divieto di offrire possibilità di gioco a meno di 100 metri da bancomat e negozi “compro oro”. Il Sindaco Gori prosegue affermando di voler mettere un freno al dilagare di dipendenze e patologie gravi che arrivano a mettere in ginocchio tanti concittadini e le loro famiglie.
Dal provvedimento saranno esentate alcune categorie di gioco: le sale bingo (che funzionano come luoghi di aggregazione lontani dall’isolamento di VLT e slot), il lotto tradizionale (che si sviluppa con una dinamica diversa) e il totocalcio (che si sviluppa con una cadenza più rarefatta). “Non siamo contrari al gioco legale – conclude Gori – ma dobbiamo contrastare un fenomeno che comporta il degrado delle relazioni familiari che ricade su una fetta di popolazione più fragile, come i giovani e gli anziani”.