Il Movimento 5 Stelle ha preso una posizione precisa riguardo al fatto che il gioco del poker non sia considerato gioco d'azzardo ma gioco d'abilità. A esprimere un parere preciso è il consigliere della Provincia di Trento, Filippo Degasperi. L’esponente del M5S, che non è un giocatore e pare non abbia alcun interesse in merito, ha presentato un’interrogazione al Consiglio provinciale.
IL FATTO
La presa di posizione nasce da un provvedimento contro l’Associazione Sportiva Dilettantistica di Levico Terme, che si è vista negare dalla polizia amministrativa la possibilità di organizzare tornei di Texas Hold’em. Secondo Degasperi, tuttavia: «Lascia perplessi – dichiara l’esponente del M5S– la decisione della polizia amministrativa della provincia autonoma di Trento di autorizzare serate casinò con roulette nella sede di una Asd e poi vietare l’organizzazione di tornei di poker sportivo durante le scorse festività natalizie in un’altra Associazione dilettantistica di Levico Terme».
RICORSO AL TAR
Intanto l'associazione ha messo tutto in mano al proprio avvocato che ha annunciato: «Presenteremo istanza di ricorso al Tar per il diniego del poker sportivo nella misura in cui nella determinazione provinciale si è ritenuto che l’interesse pubblico al contrasto e alla prevenzione di possibili illeciti conseguenti alle particolari modalità di svolgimento del gioco del poker sportivo sia da considerarsi prevalente rispetto alle esigenze manifestate dall’associazione». Intato, nel 2008 il Consiglio di Stato si è pronunciato sul poker sportivo qualificandolo come attività ludico-sportiva e dunque lecita. Quindi Degasperi ha appoggiato l’Asd di Levico Terme per l'assurdo diniego che hanno ricevuto per una manifestazione sportiva che prevede vere e proprie strategie di eliminazione dell’avversario dopo tattiche e studiate partite a carte e soprattutto ha un limite alle vincite in denaro previamente regolamentato. A questo punto è veramente necessario che venga fatta chiarezza ma che si arrivi a sdoganare il poker sportivo.