Leaderbet ottiene il rinvio alla CGE: il commento dell'azienda


18 dicembre 2013 | Attualità
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Con ordinanza collegiale il Consiglio di Stato ha accolto nei giorni scorsi le tesi difensive del bookmaker maltese LB Group Ltd, meglio noto come Leaderbet, e ha trasmesso alla Corte di Giustizia Europeo il fascicolo con il procedimento promosso contro il Ministero dell'Economia e delle Finanze e contro l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L'impugnativa riguarda l'annullamento del Bando Scommesse 2012 ritenendo «ragionevolmente fondate - secondo quanto si legge in una nota dell'azienda - le censure relative alla violazione degli articoli 43 e 49 del Trattato CE». Leaderbet, a tutela della propria immagine e delle proprie ragioni, non si era rassegnata alla pronuncia negativa del Tar Lazio e aveva immediatamente proposto appello per ottenere l'annullamento della sentenza di primo grado. «Toccherà ora alla Corte Europea - continua la nota - valutare se la disciplina italiana sia conforme all'ordinamento europeo oppure se il nuovo bando ha discriminato alcuni operatori». Evidente la soddisfazione di Leaderbet rispetto alla decisione del Consiglio di Stato: particolarmente soddisfatto «l'Ufficio Legale, coordinato da un team di specialisti di varie discipline tra i quali l'avv. Gianluca Pomante, del foro di Teramo, noto alle cronache che la sua esperienza nel campo dei giochi e delle tecnologie informatiche».Proprio Pomante ha dichiarato: «Premiati il lavoro, lo studio e l'impegno di tutti i ragazzi di Leaderbet, ai quali va un sincero ringraziamento per il supporto materiale e, soprattutto per quello morale, che non guasta mai. Abbiamo ottenuto un risultato sperato fin dall'inizio, avendo evidenziato da subito le lacune del bando scommesse che hanno impedito alla società di partecipare alla gara per l'assegnazione delle licenze. Speriamo ora che gli addetti ai lavori prendano atto della situazione e procedano con cautela sino alla pronuncia della Corte, anche al fine di meglio tutelare l'immagine della Pubblica Amministrazione italiana ed evitare un inutile dispendio di energie e risorse».


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