«Il gioco è purtroppo in molti casi una vera e propria dipendenza patologica e il fenomeno sta dilagando anche via internet e tra i giovani quasi tutti ormai dotati di smartphone o tablet. Una realtà preoccupante, che l'Ulss 7 di Pieve di Soligo (Treviso, ha opportunamente colto con l'attivazione dell'ambulatorio specifico e con iniziative di sensibilizzazione e conoscenza come quella che si terrà l'8 maggio. Credo sia un impegno che dovrà diffondersi presto in tutte le Ulss venete, perché si tratta di una di quelle piaghe che può diffondersi molto velocemente». Sono le dichiarazioni del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando con favore le iniziative dell'Azienda sanitaria della Marca in materia di gioco e di disturbi ad esso connessi.
«La sanità pubblica - ha aggiunto il governatore - può e deve da un lato fare prevenzione e dall'altro curare come la facendo l'Ulss 7, ma siamo di fronte ad un problema di dimensioni già abbastanza vaste per porsi il quesito se non sia il caso di rendere più difficile l'accesso, almeno via telematica, a queste tagliole mangiasoldi. Non credo sia più sufficiente l'attestazione della maggiore età - conclude - occorre qualche cosa di più come, ad esempio, porre un tetto massimo al numero e all'entità della giocate di uno stesso individuo che non superino una ragionevole quantità e un valore sostenibile».