A Roma, sabato prossimo, si svolgerà un convegno per sensibilizzare l'opinione pubblica, in particolare in un momento forte per i cattolici come quello della quaresima, per contrastare l'insorgenza di fenomeni di gioco patologico tra le fasce più a rischio della popolazione. La Caritas romana ha scelto di organizzare l'incontro in una parrocchia della periferia romana, San Romano, a poche centinaia di metri dalla stazione Tiburtina, centro nevralgico del pendolarismo romano e zona delicata di miseria e disagio sociale.
"Vite in gioco ai tempi della crisi. Gioco d’azzardo, indebitamento e usura" è il titolo del seminario di formazione organizzato dalla diocesi e che sarà aperto dal vescovo Guerino Di Tora, ausiliare per il Settore Nord della diocesi, e vedrà nella prima parte gli interventi del direttore della Caritas diocesana di Roma, monsignor Enrico Feroci, e di Maurizio Fiasco, sociologo specializzato in ricerca e formazione in tema di sicurezza pubblica e di security aziendale, amministrazione locale e fenomeni socio-economici.
La mattinata di studio continuerà nella seconda parte con le testimonianze dell’associazione "Giocatori anonimi" e del gruppo "Familiari dei giocatori".
Dai dati diffusi il gioco rappresenta il 12% della spesa per consumi e il 4,5% del Pil laziale: il Lazio è quindi la terza del Paese per fatturato dei giochi, nonostante sia la sesta per popolazione residente. Roma, poi, è la città con maggiori occasioni di gioco in assoluto contando 718 sale slot, tra cui la più grande sala europea con una capienza di 900 postazioni di gioco, e una spesa pro-capite di 1.386 l’anno per ogni residente, una delle più alte d’Italia.