Nei giorni scorsi si è svolta a Roma una riunione presso la scuola di Polizia sul tema della lotta alle frodi sportive. Presenti la Lega Pro, la Figc ed esponenti del mondo sportivo e investigativo italiano. Il leit motiv dell'incontro, dopo aver accertato il fatto che ultimamente le segnalazioni sono state poche e che negli ultimi mesi alcuni calciatori hanno denunciato episodi di addescamento per la manovra dei risultati, è stato quello relativo alla lotta al mercato delle scommesse clandestine che hanno come epicentro l'Asia e Singapore. L'attacco al calcio europeo ed italiano infatti viene proprio dall'Est e ha un notevole livello di innovazione tecnologica e di utilizzo di internet per la ramificazione dei canali. Singapore poi è la sede principale dell’organizzazione criminale che trucca partite di calcio in tutto il mondo, anche di Champions League e di qualificazione ai Mondiali: si tratta di un giro d’affari che ammonta a 500 miliardi di euro. Intanto, secondo i dati resi noti dalla Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio), nella stagione in corso l'unica segnalazione di incontri è arrivata da poco e si stanno facendo le dovute verifiche. Ma, secondo la Federazione, è importante collaborare con i Monopoli di Stato per contingentare il palinsesto scommettibile ai fini di evitare le truffe sportive. Secondo Antonello Valentini, Direttore Generale Figc, aprire le giocate sui cartellini gialli o rossi, sui calci d’angolo e altre scommesse del genere, non è positivo per il contrasto del matchfixing. Insomma, si tratta di una questione di punti di vista perché ridimensionare ulteriormente l'offerta di gioco, secondo gli addetti ai lavori, non farebbe altro che favorire il business della organizzazione asiatica e delle sue ramificazioni territoriali.