La Settima sezione penale del Palazzo di giustizia di Milano ha assolto una donna dall'accusa di furto perché ritenuta “ludopatica” e quindi incapace di intendere e di volere.
Per la prima volta in un aula di giustizia si è riconosciuta la fragilità dei soggetti affetti dalla dipendenza del gioco d’azzardo.
Il caso riguarda una donna che oggi ha 44 anni e due figli a cui le è stato diagnosticato, da un medico, un disturbo patologico; ha avviato un ciclo di terapie e suo marito è stato nominato amministratore di sostegno.
La donna assolta è stata affidata alle cure del Sert e alla lettura della sentenza ha detto: "E’ vero, ho rubato, ma non ero io. Non potevo fermarmi e non sapevo quello che facevo".