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Il mondo associazionistico contro l'eccesso di pubblicità durante i Mondiali


11 luglio 2014 | Attualità
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Abbiamo già espresso, in queste settimane, quanto sia stato pericoloso per il mondo dei giochi l'investimento consistente in pubblicità fatto durante i Mondiali, proprio in un momento in cui la pubblicità dei giochi è nel mirino del Legislatore che mirerebbe ad abolirla completamente.

Dopo aver espresso riserve, e dopo che alcune istituzioni hanno chiesto allo stesso presidente del Consiglio numi rispetto agli eccessi in pubblicità a cui abbiamo assistito in concomitanza con le partite trasmesse dalla Rai, il Codacons ha presentato un esposto al Dipartimento Politiche Antidroga del Governo e alla Commissione di Vigilanza Rai.

“La legge Balduzzi vieta la messa in onda degli spot legali al gioco solo nelle fasce di visione dei minori – scrive il Codacons nell’esposto - ma in realtà, pur volendo tralasciare la partita notturna Italia Inghilterra del 14 giugno scorso, è bene evidenziare che anche durante le partite successive (ad es. Spagna-Cile, Uruguay-Inghilterra, Italia-Costa Rica, ecc.), gli spot si sono ripetuti in modo continuo e martellante. La platea di riferimento è estremamente varia e, considerando che tra il pubblico vi molti anche sono minorenni, il rischio ludopatia aumenta a dismisura.

E’ evidente che le principali agenzie di scommesse italiane e straniere, forti dei loro fatturati miliardari, non si sono fatte scappare i grandi ascolti dei campionati mondiali di calcio e hanno investito milioni in comunicazione. Non è una novità, sono anni che le aziende del settore sponsorizzano le squadre di calcio e comprano pubblicità negli stadi, nelle emittenti e nelle riviste sportive.

La pubblicità spinge le persone ad acquistare e scommettere. Il diluvio di lotterie, gratta e vinci, scommesse, slot machine e poker on line incide inevitabilmente sul tessuto connettivo della nostra società, andando a colpire soprattutto i più deboli e le persone in difficoltà. Ma come è possibile – scrive ancora l’associazione - che il servizio pubblico Rai non si adoperi minimamente per vietare la pubblicità del gioco d’azzardo sui propri canali, in particolare in concomitanza con eventi a forte impatto e diffusione? Non dimentichiamo che in questo momento di grave difficoltà economica il miraggio di una ricchezza facile e immediata colpisce soprattutto giovani, disoccupati, pensionati e famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese”.

Il Codacons ha dunque chiesto al Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio e alla Commissione di Vigilanza Rai di attivarsi per verificare i fatti e le relative responsabilità, considerando che la martellante pubblicità a scommesse e giochi durante i Mondiali può rappresentare una forma di istigazione al gioco d’azzardo.

“Da quando il premier Matteo Renzi ha preso in mano le deleghe per le dipendenze, la lotta alla ludopatia nel nostro paese ha subito una battuta d’arresto – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Occorre riprendere immediatamente il lavoro dell’Osservatorio contro le dipendenze da gioco, il quale lo scorso dicembre ha approvato un Piano d’Azione Nazionale, ancora irrealizzato”.

 


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