Un 40enne operaio incensurato è stato denunciato dai carabinieri di Vigevano, comune in provincia di Pavia, per una rapina commessa qualche tempo fa in una tabaccheria a Cassolnovo.
A tradire l'uomo, armato di cacciavite e con il viso coperto parzialmente con una sciarpa, sono state le immagini della telecamera di sorveglianza del negozio.
Dopo aver speso l'intero stipendio giocando in un bar alle slot machine, il quarantenne è entrato nella tabaccheria e ha minacciato la titolare facendosi consegnare 300 euro.
Poi è tornato nel bar e ha speso, sempre alle solite macchinette, i soldi del bottino.
Ormai individuato dai carabinieri, che avevano perquisito anche l'abitazione del fratello, l'uomo ha deciso di costituirsi.
Davanti ai militari ha ammesso e ricostruito quanto fatto. Soprattutto ha chiesto di essere aiutato e avviato a un programma di recupero per persone dipendenti dal gioco. Al termine delle indagini l'uomo è andato, spontaneamente, in un centro specialistico in provincia di Milano per la cura.
Una storia drammatica che, tuttavia, ha avuto un epilogo che apre le porte alla speranza: riconoscere i segni di una vera e propria malattia prima che questa possa far male a se stessi e agli altri è fondamentale per intraprendere un percorso costruttivo che possa portare al recupero e alla guarigione della persona colpita.