In concomitanza con l’inizio dei massimi campionati di calcio l’Adoc (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori) pone l’attenzione sulla diffusione del gioco patologico e lancia la sua nuova campagna contro la pubblicità sul gioco, come fatto durante i Mondiali di calcio quando ha denunciato che il 33% degli spot trasmessi prima e durante le partite erano su giochi e scommesse.
“Il gioco d’azzardo patologico sta avendo una deriva gravissima e preoccupante, estendendosi rapidamente anche tra gli adolescenti – ha dichiarato Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – secondo un’indagine Swg per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, il 44% degli under 18 ha sperimentato almeno una volta il gioco d’azzardo. E sono circa 1 milione i giocatori patologici italiani adulti, più un 10% circa, stimiamo, di minorenni dipendenti. Fenomeni che vanno assolutamente contrastati, con ogni mezzo possibile. E’ necessario intervenire, da subito, vietando definitivamente qualsiasi pubblicità su giochi e scommesse in televisione, in particolare durante le trasmissioni ad ampia diffusione come quelle sportive e durante le partite. Già quest’estate, in occasione dei Mondiali, abbiamo lanciato, come Adoc, la campagna #uncalcioallazzardo, sui principali social network. In quell’occasione rilevammo come ogni tre spot trasmessi ve ne fosse uno su scommesse e gioco d’azzardo all’interno dei programmi sportivi. Ora ci riproponiamo di continuare ad esprimere il nostro dissenso verso gli spot sulle scommesse in occasione di eventi sportivi, a partire dal prossimo campionato al via domani. Diffonderemo il nostro messaggio in occasione di ogni appuntamento della stagione sportiva, non è possibile tollerare che la spirale del gioco si allarghi e diventi irrecuperabile, c’è in ballo la salute e il futuro di tutti i giovani. Fermare la diffusione degli spot su slot machine, scommesse, casinò e gratta e vinci è un imperativo.”