La popolazione italiana considera la dipendenza da gioco d’azzardo un fenomeno molto grave che nasce da difficoltà economiche (32%) e dal disagio sociale (32%) che può essere curata con l’aiuto di uno psicologo (31,1%) o presso associazioni e comunità specializzate (28,4%).
E’ quanto emerso da un’analisi demoscopica realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità e pubblicata nella Relazione sullo Stato delle tossicodipendenze in Italia.
Per contrastare questo fenomeno la soluzione più efficace risulta essere l’eliminazione delle slot dai locali pubblici (51,8%) e a seguire il divieto di pubblicità (34,3%), la prevenzione nelle scuole (30,6%), l’introduzione di limiti negli importi delle giocate (28,5%) e limitare il numero delle sale giochi (26,6).
Pietro D’Egidio, presidente della Federazione degli operatori dei Servizi pubblici per le dipendenze, sostiene che le Regioni non sono in grado di fornire dati credibili sulle comunità terapeutiche e mancano i dati sul dilagarsi di questo fenomeno tra la popolazione.
Ecco perché la funzione della Relazione al Parlamento desta motivo di preoccupazione sull’abbandono da parte dello Stato sul sistema che riguarda la cura delle dipendenze patologiche.
Considerata la gravità del fenomeno, i Parlamentari, nella definizione dei nuovi provvedimenti da emanare, dovrebbero essere guidati da questa Relazione.