Rosy Bindi, Presidente della Commissione antimafia, nella presentazione della “Relazione della Commissione Antimafia” sulle infiltrazioni criminali nel gioco, ha lanciato un allarme che riguarda gli investimenti della criminalità al comparto giochi: sale giochi intestate a prestanomi.
Esistono diverse lacune sui requisiti di rilascio o mantenimento delle concessioni; ed è per questo motivo che Rosy Bindi chiede che vengano rafforzate le barriere di ingresso ai giochi pubblici e che tali barriere tengano conto della normativa europea.
“Serve trasparenza nella composizione delle società partecipanti alla filiera del gioco. Il mercato è internazionalizzato, quindi vanno incluse anche eventuali condanne ottenute dai soggetti all’estero. Chiediamo un divieto di partecipazione per i soggetti che hanno subito un’interdittiva da parte della PA o reati di bilancio. Inoltre lo standard di antimafia deve essere omogeneo per tutta la filiera, dal concessionario al gestore” - ha dichiarato il Presidente.
Numerose sono state anche le critiche in merito alle modalità di svolgimento dei bandi di gara che sono meditati in maniera scarsa per le conseguenze che derivano da una normazione non perfetta.