Sarebbero circa 10.000 le persone a rischio nel Trentino per l'esposizione a giochi. Sono 116 i soggetti sottoposti a trattamento per dipendenza da gioco dal Sert, il Servizio che si occupa anche di questi problemi.
I dati emergono da un'indagine presentata nei giorni scorsi dall'Osservatorio della salute della Provincia di Trento e dal dott. Lovaste del Sert alla quarta Commissione presieduta da Giuseppe Detomas, che ha raccolto il parere dei soggetti interessati ai due disegni di legge, proposti da Walter Viola di Progetto Trentino e da Violetta Plotegher del Pd, per introdurre nel nostro ordinamento interventi di prevenzione, contrasto e cura delle patologie dovute alla dipendenza da gioco. Disegni di legge che confluiranno in un testo unificato che mira a ridurre l'offerta delle slot machine nei pubblici esercizi, ma anche a scoraggiarne l'uso e ad premiare i pubblici esercizi dove l'offerta l'eccessiva frequentazione delle slot machine.
L'indagine è consistita nella somministrazione di un questionario di 15 domande ad un campione statisticamente significativo di 500 persone sorteggiate a caso dalla popolazione trentina di età compresa fra i 18 e i 69 anni. Dai risultati si evince che il 26% delle persone intervistate hanno avuto esperienze di gioco. Di queste, l'11%, pari a circa 10.000 soggetti può essere considerato a rischio.
Le risposte rivelano inoltre che il gioco prevalente è il Gratta&vinci, seguito da Lotto/Superenalotto e dalle scommesse sportive. Il 44% degli intervistati dichiara che saprebbe trovare aiuto per una persona con problemi legati al gioco. Secondo i dati del Sert ogni paziente con ludopatia costa 1.180 euro all'anno. Nel 2007 il Sert ospitava 4 persone in trattamento per dipendenza da gioco, nel 2013 il loro numero è salito a 116. Di questi ultimi soggetti 34 sono seguiti anche in termini farmacologico per una sottostante patologia psichiatrica significativa rilevata, tale da richiede cure specifiche. Delle 116 persone seguite dal Sert, l'87% è formato da uomini adulti con un titolo di studio medio-basso (medie inferiori o superiori) e un lavoro.