Stanley sta ottenendo punti a favore della battaglia per lo stabilimento di condizioni di equa e reale concorrenza nei mercati nazionali dei giochi. In questo caso il successo è arrivato a proposito della Lotteria Nazionale belga, monopolista storico dei giochi numerici e di lotteria. Nel 2010 il mercato belga delle scommesse è stato regolamentato per la prima volta, con la previsione un numero chiuso di 34 licenze. Secondo la volontà espressa del legislatore, tale numero rifletteva la dimensione dell’offerta dell’epoca, che non avrebbe dovuto espandersi ed avrebbe dovuto rimanere quantitativamente “congelata”.
Stanleybet, operatore sul mercato belga, si era assicurato una delle 34 licenze, che erano state attribuite mediante procedure selettive ad evidenza pubblica pienamente rispettose del diritto comunitario. La Lotteria Nazionale, non presente nel mercato delle scommesse, era però fortemente radicata sul territorio, con migliaia e migliaia di punti al dettaglio per la commercializzazione dei giochi numerici e di lotteria.
Con un decreto del 2012, il Governo belga ha improvvisamente introdotto nel sistema una “trentacinquesima licenza”, riservata di diritto alla Lotteria Nazionale, la quale ha quindi potuto accedere al settore “dalla sera alla mattina”, forte del privilegio della propria rete preesistente ed utilizzando le risorse e la posizione dominante di cui gode per legge nel settore monopolistico delle lotterie. La “rottura” delle regole del gioco non poteva essere più evidente. Attraverso la propria filiale locale e l’associazione di categoria dei bookmaker belgi, il Gruppo Stanleybet ha impugnato il decreto del 2012 istitutivo della “trentacinquesima licenza”, con ricorso al Consiglio di Stato belga. Il Consiglio di Stato, con la propria sentenza del 18 marzo 2014, ha accolto il ricorso Stanleybet annullando il decreto. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, il Governo belga non aveva addotto alcun valido argomento a sostegno della supposta “missione di servizio pubblico” che, secondo la Lotteria Nazionale, avrebbe dovuto giustificare la propria licenza “automatica” ad operare nel mercato delle scommesse da una posizione privilegiata.
Sennonché, la Lotteria Nazionale belga, già vedendosi soccombente durante la pendenza del procedimento, era riuscita nel frattempo ad acquistare una delle 34 licenze ordinarie - resasi opportunamente disponibile sul mercato secondario – per continuare a “giocare” a carte vincenti anche in caso di cancellazione della “trentacinquesima licenza”. È chiara l’intenzione della Lotteria Nazionale Belga di continuare ad abusare del proprio monopolio delle lotterie e dei giochi numerici anche nel settore delle scommesse. Per questo motivo Stanleybet ha proposto ricorso anche contro l’attribuzione alla Lotteria Nazionale della licenza ordinaria. La filiale belga di Stanleybet e le associazioni di categoria dei bookmaker belgi, inoltre, hanno presentato una denunzia per abuso di posizione dominante all’Autorità Garante della Concorrenza belga, che ha aperto un’istruttoria nei confronti della Lotteria Nazionale. Il procedimento è attualmente in corso.