Una petizione contro l'apertura «dell'ennesima sala videolottery» è stata presentata nei giorni scorsi dai cittadini del quartiere Cenisia, a Torino. «Vogliono fare una mini Las Vegas - dicono - ma noi diciamo no all'apertura dell'ennesima sala, che non fa che impoverire il tessuto sociale e che, per di più è vicina a due scuole e una chiesa, non rispettando le distanze minime, e va contro il regolamento di condominio e di polizia amministrativa».
I firmatari della petizione, oltre settecento, hanno presentato la loro petizione al vice presidente del Consiglio comunale, Marta Levi, durante uno degli incontri del Diritto di Tribuna.
«Nel giro di un isolato - spiegano i promotori - ci sono già un compro oro e quattro sale giochi e entro fine mese ne apriranno un'altra in un condominio il cui regolamento vieta l'apertura di sale giochi. Ci hanno detto che le videolottery non sono sale giochi, ma noi riteniamo di sì. Ci vorrebbe più chiarezza normativa e soprattutto il rispetto delle norme di polizia amministrativa che in questo caso non sono state rispettate. E i lavori sono proseguiti nonostante il parere contrario dell'assemblea di condominio». La vicepresidente Levi si è impegnata a far sì che vengano convocate al più presto le commissioni competenti per esaminare la petizione.
Sono numerosi gli interventi diretti della cittadinanza per fermare la diffusione delle macchine da intrattenimento automatico, slot e videolottery, sul territorio.