Truffa milionaria alle videolottery


16 gennaio 2015 | Attualità
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Hanno pagato vincite mai avvenute alle videolottery per un milione e mezzo di euro. È la truffa milionaria smascherata dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, che hanno eseguito quattro arresti e messo fine all'attività di una banda di 11 soggetti, 10 italiani e un rumeno, specializzati negli accessi abusivi al sistema informatico di Gtech (già Lottomatica), uno dei concessionari incaricati della gestione dei giochi pubblici con vincite in denaro del ministero dell'Economia e delle Finanze.

Le "menti" della truffa, secondo la Gdf, erano due fratelli romani di 43 e 47 anni, Giorgio e Stefano Morroni. Proprio quest'ultimo, operando come consulente informatico esterno della società, aveva accesso al sistema di Gtech che gestisce giocate e vincite e poteva inserire fraudolentemente i dati dei beneficiari di vincite in realtà mai avvenute. I soldi venivano poi fatti transitare sui conti correnti di persone compiacenti, individuate dal fratello Giorgio, che, a fronte del riconoscimento di una provvigione del 20% circa, si prestavano all'operazione di riciclaggio. I militari della Gdf, coordinati dalla Procura della Repubblica, sono riusciti anche a sequestrare, a seguito di un provvedimento del Gip, l'intero «gruzzolo» messo da parte degli indagati, costituito da disponibilità finanziarie per circa 800mila euro e da immobili e esercizi commerciali, per un valore stimato in circa 700 mila euro.

Le indagini hanno preso avvio da una denuncia presentata nel marzo scorso dalla Gtech, quando un suo dipendente addetto alla validazione informatica delle vincite si era accorto, nell'inserire i dati relativi alla prima pratica del giorno, che sul database era stranamente presente una precedente validazione di una vincita dell'importo considerevole di 500.000 euro, inserita attraverso un indirizzo informatico non riconducibile a nessuno degli operatori abilitati della società. Con ulteriori verifiche si è riusciti poi a individuare altri ordini di pagamento non corrispondenti ad alcuna vincita reale, inseriti sempre attraverso lo stesso Id.

Le Fiamme Gialle sono quindi riuscite a risalire alla persona che aveva effettuato gli accessi abusivi al sistema informatico della società, nonostante fossero stati realizzati ricorrendo a tre differenti hostname, in modo da rendere anonimo l'autore dell'intrusione. Una volta scoperto il consulente informatico si è passati alla individuazione dei complici che avevano il compito di trasferire le somme di denaro e del fratello, da considerarsi con molta probabilità la mente dell'intero meccanismo criminale.

A questo punto sono scattate le perquisizioni, che hanno consentito non solo di confermare le ipotesi accusatorie ma anche di reperire documentazione atta a comprovare una autonoma truffa i danni dell'Inps da parte del consulente informatico, che aveva usufruito delle indennità previste dalla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria anche quando lavorava presso la Gtech. In pratica Morroni aveva costituito una società, affidandone la rappresentanza legale alla convivente del fratello Giorgio, pur essendone di fatto il dominus, dalle quale era stato poi messo in Cassa Integrazione, come un qualsiasi dipendente, inducendo così in errore l'ente previdenziale.


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